Sospensione del Reddito di Cittadinanza per gli occupabili: Spiegazione e Implicazioni
Negli ultimi tempi, i percettori del Reddito di cittadinanza (RdC) si sono trovati di fronte a una notifica sconcertante nelle loro aree riservate:
“Domanda RDC sospesa come previsto dall’art. 13 del DL 48/2023 convertito dalla legge n. 85/2023, in attesa dell’eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali.”
Questa situazione ha suscitato molte domande e dubbi riguardo alla natura della sospensione e alle sue implicazioni. In questo articolo, cercheremo di fare chiarezza su ciò che sta accadendo.
Il Messaggio dell’INPS sulla Sospensione del RdC
L’INPS ha inviato un messaggio ai percettori del RdC per informarli della sospensione. Tuttavia, ciò che ha destato perplessità è perché questa missura viene definita “sospesa” e non “terminata”.
Per comprendere meglio, analizziamo le disposizioni previste dall’articolo 13 del DL 48/2023, convertito nella legge n. 85/2023.
Secondo questa disposizione, affinché il percettore del RdC continui a ricevere il sussidio fino al 31 dicembre 2023, i servizi sociali devono comunicare all’INPS, tramite la piattaforma GePi, l’avvenuta presa in carico entro i sette mesi precedenti e comunque, non oltre il 31 ottobre 2023.
Se, trascorso tale termine, non viene fornita alcuna comunicazione, l’erogazione del RdC viene sospesa e potrà essere riattivata, includendo le mensilità sospese, solo dopo aver ricevuto la suddetta comunicazione. In ogni caso, il termine ultimo per la riattivazione è il 31 ottobre.
Significato della Sospensione e Scenari Possibili
La sospensione del RdC alla settima mensilità da parte dell’INPS, è finalizzata a effettuare controlli approfonditi per determinare se alcuni beneficiari debbano essere affidati ai servizi sociali.
Questi controlli devono essere completati entro il 31 ottobre 2023. Pertanto, per il percettore, si aprirà uno dei seguenti scenari:
- Esempio 1: Se il RdC viene sospeso a luglio (l’ultima mensilità), e a ottobre il percettore viene affidato ai servizi sociali, il RdC verrà riattivato, e avrà diritto anche agli arretrati di agosto e settembre, oltre alle successive ricariche fino al 31 dicembre 2023.
- Esempio 2: Se il RdC viene sospeso a luglio e il percettore viene affidato ai servizi sociali a settembre, avrà diritto solo all’arretrato di agosto, continuando a percepire il RdC fino al 31 dicembre 2023.
- Esempio 3: Se il RdC viene sospeso ad agosto (l’ultima mensilità), e a ottobre il percettore viene affidato ai servizi sociali, avrà diritto all’arretrato di settembre e continuerà a percepire il RdC fino al 31 dicembre 2023.
- Esempio 4: Se il RdC viene sospeso a settembre (l’ultima mensilità), teoricamente il percettore non avrà arretrati in sospeso, poiché a ottobre inizierà a percepire nuovamente il RdC grazie all’affidamento ai servizi sociali.
Conclusioni e Consigli
La sospensione del RdC alla settima mensilità è un provvedimento dell’INPS, finalizzato a effettuare controlli accurati, sulla reale necessità dei percettori di essere affidati ai servizi sociali.
Nel frattempo, se il percettore subisce una sospensione, le mensilità mancanti saranno corrisposte, sottoforma di arretrati, dopo che l’INPS avrà effettuato gli opportuni controlli e accertato la necessità di affidamento ai servizi sociali.
Per evitare incertezze o ritardi nella percezione del RdC, è consigliabile assicurarsi di essere in regola con i requisiti e le procedure richieste per il beneficio.
In caso di dubbi o problematiche, è opportuno rivolgersi a uno sportello informativo dell’INPS o al centro Assistenza Fiscale (CAF) più vicino, per ottenere chiarimenti sulla propria situazione.
La trasparenza e la correttezza delle informazioni saranno fondamentali, per garantire la corretta fruizione di questa importante forma di sostegno socio-economico.
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