Il mese di giugno ha portato una diminuzione dell’assegno unico per alcuni beneficiari, suscitando domande e perplessità. In questo articolo esploreremo le ragioni di questo calo.

La variazione dell’assegno unico a giugno 2023 è attribuibile ai conguagli previsti dal sistema, che possono comportare sia un saldo positivo che negativo.

Per fare un breve ripasso sul concetto di conguagli, ricordiamo che possono verificarsi in diverse situazioni:

  1. I cittadini che non hanno rinnovato l’ISEE o DSU entro il 28 febbraio 2023 hanno ricevuto un importo automaticamente ridotto, gli stessi utenti, successivamente hanno provveduto a un rinnovo tardivo. Questi beneficiari hanno diritto agli arretrati entro il 30 giugno 2023.
  2. Alcuni beneficiari hanno ricevuto un importo dell’assegno più basso a causa di errori di calcolo.
  3. Nonostante la presentazione del modello RdC-Com/Au, alcuni beneficiari non hanno ricevuto gli importi previsti (questo è un errore meno frequente).
  4. In alcuni casi, i beneficiari che avevano diritto a maggiorazioni non le hanno effettivamente ricevute a causa di errori di calcolo.

Tutti questi casi comportano un ricalcolo degli arretrati a favore del beneficiario. Tuttavia, ciò che ci interessa in questo momento è capire quando e perché si verificano i conguagli a debito, che portano a una diminuzione dell’assegno unico.

Assegno unico più basso a giugno 2023: il conguaglio a debito

Mentre per la maggioranza delle famiglie i conguagli sono stati a saldo positivo, alcune famiglie hanno affrontato un conguaglio a debito, il che ha comportato una riduzione dell’assegno unico.

Ciò può essere accaduto nei seguenti casi:

  1. Sono state riscontrate discrepanze tra le dichiarazioni ISEE e i dati posseduti dagli uffici competenti dell’INPS. Ad esempio, è stato rilevato un ISEE inferiore a quello effettivo.
  2. Sono state attribuite maggiorazioni non dovute, come ad esempio la maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori in un nucleo familiare mono-genitoriale.
  3. Sono stati necessari ricalcoli per i beneficiari del RdC (Reddito di Cittadinanza).

In tutti questi casi, si procede con un ricalcolo a debito, il che implica che eventuali importi indebiti devono essere restituiti. Tuttavia, è importante sottolineare che in caso di conguaglio a debito, la somma sottratta non può superare il 20% della rata mensile.

Va notato che i ricalcoli a debito sono stati meno frequenti rispetto ai ricalcoli a credito. In media:

  • Circa 512.000 famiglie hanno ricevuto un importo superiore di circa 272 euro.
  • Circa 378.000 famiglie hanno invece ricevuto un importo inferiore, con una riduzione media di circa 41 euro.

Considerazioni finali

La variazione dell’assegno unico a giugno 2023 ha coinvolto alcuni beneficiari che hanno registrato una riduzione dell’importo. Questa situazione è stata determinata dai conguagli previsti dal sistema, che possono avvenire sia a credito che a debito. Mentre molti beneficiari hanno ottenuto importi più alti e hanno diritto agli arretrati, alcune famiglie hanno affrontato conguagli a debito, dovuti a discrepanze nei dati ISEE, errori di calcolo o attribuzione errata di maggiorazioni. È importante tenere presente che i ricalcoli a debito sono stati meno frequenti rispetto a quelli a credito. In caso di dubbi o necessità di chiarimenti, i beneficiari possono contattare l’INPS attraverso il portale Inps Risponde o il numero di telefono dedicato.

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[…] a partire dal 17 luglio fino al 19 luglio. Pertanto, le famiglie che percepiscono l’Assegno Unico Universale e che non hanno avuto variazioni negli importi riceveranno il loro assegno il 17, il 18 o il 19 […]

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