Con l’ISEE corrente, si aggiorna la situazione economica dichiarata precedentemente nell’ISEE.

L’ISEE corrente consente ai cittadini la cui situazione economica è peggiorata o migliorata di aggiornare il valore del loro ISEE ordinario.

Ma quando è possibile richiedere l’ISEE corrente e quali documenti sono necessari?

Cerchiamo di fare chiarezza.

ISEE corrente 2023 e ISEE ordinario: quali sono le differenze? L’ISEE ordinario riflette la situazione economica di un cittadino prendendo in considerazione un arco temporale di due anni.

Poiché la situazione economica può variare facilmente in due anni per svariati motivi, l’ISEE corrente considera invece la situazione economica (individuale o familiare) degli ultimi 12 mesi (anche solo 2 mesi quando si tratta di un dipendente a tempo indeterminato che ha subito la perdita, la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa).

Grazie all’ISEE corrente, è possibile presentare una situazione economica più aggiornata e realistica.

ISEE corrente 2023: chi può richiederlo? Abbiamo appena visto che è possibile richiedere l’ISEE corrente quando la situazione economica e lavorativa di un cittadino è cambiata rispetto a quella presentata nell’ISEE ordinario.

Per poter richiedere l’ISEE corrente, sono necessarie due condizioni alternative:

  1. Deve essere avvenuta una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente (o dei trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti dall’IRPEF). Oppure, in alternativa,
  2. Deve esserci una variazione del reddito complessivo (aumento o diminuzione) del nucleo familiare superiore al 25%.

L’ISEE corrente può essere richiesto in tutte le situazioni in cui, per varie ragioni, la situazione economica è cambiata rispetto a quanto dichiarato in precedenza.

Ciò significa che l’ISEE corrente può essere richiesto quando:

  • Si perde il lavoro;
  • Un componente del nucleo familiare che prima svolgeva un lavoro con contratto a tempo determinato ottiene un contratto a tempo indeterminato;
  • Si cambia lavoro, ad esempio aprendo una nuova attività come lavoratore autonomo e abbandonando il lavoro dipendente;
  • Si verifica una interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non considerati nel reddito complessivo ai fini IRPEF;
  • Si inizia a usufruire di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non considerati nel reddito complessivo ai fini IRPEF;
  • Il patrimonio (sia mobiliare che immobiliare) diminuisce di oltre il 20% rispetto a quello di 2 anni prima.

Attenzione! Quest’ultima variazione può essere considerata solo da aprile 2023.

Ora che sappiamo quali sono i presupposti per presentare l’ISEE corrente, vediamo insieme quali documenti sono necessari.

Quali documenti bisogna presentare? Per richiedere l’ISEE corrente, è necessario presentare i seguenti documenti:

  1. L’ISEE ordinario.
  2. Un documento che attesti la variazione della condizione lavorativa (ad esempio, una lettera di licenziamento in caso di perdita del lavoro).
  3. La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).
  4. L’indicazione dei redditi percepiti negli ultimi 12 mesi (come le buste paga o la certificazione di lavoro autonomo), compresi eventuali trattamenti previdenziali o indennitari (bonus, carte di debito assistenziali, assegni familiari, ecc.).
  5. La documentazione che attesta la diminuzione del patrimonio mobiliare o immobiliare.

ISEE corrente 2023: che validità ha e quando va presentato? È possibile presentare l’ISEE corrente dal 1° aprile di ogni anno, e la sua validità è fino al 31 dicembre.

Se si è già presentato l’ISEE corrente e si verifica una nuova variazione dei redditi del nucleo familiare, è necessario presentare un nuovo ISEE corrente entro due mesi dalla variazione.

ISEE corrente 2023 e controlli INPS: come funzionano? L’INPS è responsabile di vigilare sull’utilizzo dell’ISEE corrente al fine di individuare eventuali omissioni o discrepanze.

L’attività di controllo e vigilanza è svolta in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, che verifica la coerenza tra i dati dichiarati nella DSU integrativa e quelli presenti nelle banche dati pubbliche.

Vengono anche analizzati i saldi medi dei conti correnti, inclusi quelli del nucleo familiare oltre che del dichiarante.

Se viene rilevato un utilizzo improprio delle agevolazioni in seguito alla presentazione di un ISEE con omissioni o discrepanze, verranno applicate sanzioni amministrative e penali previste, oltre all’impossibilità di ottenere l’attestazione corrente per due anni.

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[…] avrebbero dovuto presentare un ISEE aggiornato entro il 30 giugno. Chi ha aggiornato l’ISEE dopo questa data riceverà solo le mensilità successive e non quelle […]

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[…] le famiglie idonee. Se il tuo nucleo familiare è composto da almeno tre persone e possiedi un ISEE non superiore a 15.000 euro, e rientri quindi tra i beneficiari, riceverai direttamente una […]

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[…] presentare tempestivamente il nuovo ISEE; […]

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[…] Discordanza dello status di disabilità rispetto a quanto dichiarato nel modello ISEE; […]