Mentre le famiglie (almeno alcune) si preparano a dire addio al Reddito di cittadinanza, l’Ufficio parlamentare di bilancio fa un rendiconto, numeri alla mano. Il dato che ne emerge è inquietante: 400mila nuclei familiari, attualmente beneficiari del Reddito di cittadinanza, presto verranno esclusi dall’Assegno di inclusione, i cui parametri di accesso sono più stringenti.
La situazione si complica ulteriormente per alcune famiglie in cui sono presenti soggetti tutelati da ADI (Assegno di inclusione), ma che non soddisfano gli ulteriori requisiti di natura economica. In totale, i nuclei familiari che riusciranno a usufruire dell’Assegno di inclusione saranno circa 740mila, rispetto ai precedenti 1,2 milioni di beneficiari del Reddito di cittadinanza.
Questa riforma comporterà un aumento dei benefici per i nuclei familiari che accederanno all’Assegno di inclusione, stimato intorno ai 190 milioni di euro. Tuttavia, i nuclei che verranno esclusi dal RdC subiranno una perdita media mensile di circa 460 euro, corrispondente a un totale di 2,7 miliardi di euro.
Analizzando i dati, si nota che i nuclei familiari con disabili al loro interno trarranno i maggiori vantaggi dall’Assegno di inclusione, con un aumento medio di circa 64 euro al mese. Per coloro che non rientrano in ADI, esiste comunque la possibilità di accedere al Supporto per la formazione, un sussidio destinato agli “occupabili” con un ISEE non superiore a 6000 euro annui. Questo sussidio ammonta a 350 euro al mese ed è fruibile per un massimo di 12 mesi.
In conclusione, mentre l’Assegno di inclusione offre vantaggi a determinati nuclei familiari, escludendo altri, la transizione dal Reddito di cittadinanza comporta significative perdite finanziarie per molti beneficiari attuali. È importante considerare attentamente i requisiti e le opzioni disponibili, come il Supporto per la formazione, al fine di garantire il sostegno adeguato alle famiglie in situazioni di bisogno.