Giorgia Meloni si affida al palco del XIX Congresso della Cgil per ribadire l‘addio al Reddito di cittadinanza e il no al salario minimo. Quest’ultimo tema è tornato alla ribalta durante il question time in Aula, dopo con lo scontro tra la premier e la segretaria del Pd, Elly Schlein, e il presidente del Consiglio lo ha riportato nel suo intervento all’evento del sindacato di Rimini.

Salario minimo: lo scontro Meloni-Schlein

Nel faccia a faccia con Elly Schlein a Montecitorio, la premier ha spiegato che a suo parere un salario minino fissato per legge sarebbe controproducente, perché “nel nostro sistema, un parametro di questo tipo rischierebbe di creare per molti lavoratori condizioni peggiori di quelle che hanno oggi”.

“Io la penso così”, ha risposto Meloni alla segretaria Pd, sostenendo che sarebbe “molto più efficace estendere la contrattazione collettiva anche nei settori nei quali non è prevista e credo sia efficace tagliare le tasse sul lavoro”.

Salario minimo, le parole di Meloni

Stesse argomentazioni ribadite davanti alla platea di delegati della Cgil, con i quali ha bollato la soglia minima di stipendio stabilita per legge come inefficace.

“Io temo il rischio che la fissazione per legge di un salario minimo diventi non un tutela aggiuntiva rispetto a quelle garantita dalla contrattazione collettiva – ha affermato la premier – ma sostitutiva e questo finirebbe per fare un altro grande favore alle grandi concentrazioni economiche che hanno come obiettivo rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori”.

Del resto Giorgia Meloni aveva già espresso le stesse valutazioni sul salario minimo prima di salire a Palazzo Chigi, al Festival del Lavoro di Bologna, lo scorso giugno.

Io penso che il tema del salario minimo in Italia sia un po’ uno specchietto per le allodole“. aveva detto la leader di FdI, in un videomessaggio inviato al Festival.

“Penso che non si possa fingere di non sapere – ha continuato – che la stragrande maggioranza di chi oggi è lavoratore dipendente nel privato è coperto da contratti collettivi nazionali che già di fatto prevedono un minimo salariale. Si dice che una norma sarebbe necessaria per i contratti ‘pirata’, quelli firmati da associazioni sindacali meno rappresentative, ma dobbiamo ricordare che il 97% dei lavoratori del settore privato sottostanno a contratti firmati dalla triplice sindacale confederale. E quindi anche questo tema è abbastanza secondario”, ha aggiunto.

Salario minimo, l’intervento di Meloni alla Cgil

A Rimini Giorgia Meloni è stata il primo presidente del Consiglio dopo 27 anni a prendere parte al Congresso del più grande sindacato italiano. “Non so che accoglienza aspettarmi in ogni caso penso che sia giusto esserci” aveva detto arrivando all’evento, ma probabilmente non si aspettava un trattamento diverso.

Appena salita sul palco un gruppo di 24 delegati ha lasciato l’aula in segno di protesta con il pugno chiuso in alto e cantando “Bella ciao”. La premier ha guardato in silenzio i contestatori uscire, tra una smorfia accennata e le sopracciglia inarcate,  prima di prendere la parola: “Ringrazio tutta la CGIL, anche chi mi contesta, alcuni manifesti mi hanno fatto anche ridere, come quello che diceva ‘Pensati sgradita’. Non pensavo che la Ferragni fosse un metalmeccanico” ha detto la premier, riferendosi alla frase sull’abito che l’influencer ha indossato all’ultimo festival di Sanremo.

“La mia presenza qui ha fatto discutere, ma signori, io vengo fischiata da quando avevo 16 anni, sono cavaliere al merito” ha affermato dicendosi divertita dalle “ricostruzioni” che ha letto riguardo ai suoi timori nell’affrontare l’arena della Cgil.

Molti delegati hanno portato dei peluche lasciati sui banchi vuoti in segno di protesta, insieme agli slogan contro la premier per il naufragio dei migranti di Cutro.

Durante il suo discorso Giorgia Meloni ha teso la mano ai sindacati, difendendo però la riforma fiscale appena approvata dal suo Governo, come abbiamo riportato qui spiegando come cambia l’irpef e le altre imposte, (qui per sapere cosa prevede la delega fiscale) e ponendo una pietra tombale sul Reddito di cittadinanza, della cui riforma abbiamo parlato qui.