L’instabilità economica e sociale è ormai una certezza, e il riscatto anni laurea diventa una prospettiva sempre più ambita da tanti contribuenti che vogliono rafforzare, nei fatti, la propria pensione.
Il timore diffuso è, infatti, che gli assegni pensionistici possano, in futuro, essere ben più magri di quelli di oggi: riscattare gli anni di studio universitario e aderire ad un fondo pensione integrativo possono essere due modi utili per godere, in futuro, di una pensione più alta e rispondente alle proprie esigenze. O, cosa forse ancor più importante, di andare in pensione prima dei termini, che in futuro si presuppone possano essere sempre più alti.
Riscatto anni laurea: che cos’è?
Non sono rare le occasioni in cui si sente parlare di riscatto della laurea. Un termine forse abusato, e spesso poco chiaro, un po’ come i famigerati finanziamenti a fondo perduto. Questa pratica consente di trasformare gli anni universitari in anni di contributi. Una scelta che si può affiancare o integrare con quella dei “fondi pensione”. Qui i dettagli.
Si possono riscattare i periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario a seguito dei quali si è conseguito uno o più titoli rilasciati dalle Università o da Istituti di livello universitario.
Più nello specifico, diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre), diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei), diplomi di specializzazione, che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni.
Ma sono riscattabili, in aggiunta a lauree e specializzazioni, anche altri percorsi di formazione come i dottorati di ricerca e altri tipi di diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM). E’ importante sottolineare che si possono riscattare soltanto gli anni di durata legale dei corsi di studi, e non quelli fuori corso.
Riscatto anni laurea: i metodi
Bisogna fare sin da subito una distinzione tra il riscatto anni laurea ordinario e quello agevolato.
Il primo è quello più conosciuto: l’onere da versare si calcola applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda alla retribuzione (assoggettata a contribuzione) nei 12 mesi più recenti in cui è stata percepita, partendo, ovviamente, dal mese in cui è stata presentata l’ istanza di riscatto.
Il riscatto anni laurea agevolato, invece, consente di ridurre i costi complessivi dell’operazione fino al 70%: si calcola sul minimale del artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) (33%).
Per il riscatto della laurea, si applica – come per il calcolo degli assegni pensionistici stessi – il metodo contributivo fino al 1995 incluso, mentre dal 1 gennaio 1996 vige il metodo contributivo. Le differenze nel determinare la base di calcolo sono sostanziali: l’Inps mette anche a disposizione un servizio per simulare il calcolo del riscatto. Qui i dettagli.
Riscatto anni laurea: i tempi
Come specifica il portale web ufficiale dell’Inps, per la definizione del provvedimento è stato fissato in 85 giorni dal Regolamento per la definizione dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi adottato dall’INPS ai sensi dell’art. 2 della legge n. 241/1990.
Riscatto anni laurea: i limiti
Chi va in pensione non potrà più chiedere il pagamento rateale: il pensionamento, infatti, implica la decadenza dalla rateizzazione eventualmente già in corso e impone di versare il capitale residuo in un’unica soluzione.
Il mancato pagamento dell’importo in unica soluzione o del versamento della prima rata è considerato come una rinuncia alla domanda che viene archiviata dall’INPS senza ulteriori adempimenti. Se si rinuncia, in modo espresso o tacito, al riscatto, non si preclude la possibilità di presentare una nuova domanda di riscatto per lo stesso titolo e periodo. In questo caso specifico, però, l’onere di riscatto verrà rideterminato con riferimento alla data della nuova domanda.