Lavori stagionali senza perdere il Reddito di cittadinanza: il Governo sta lavorando a un piano per occupare 300mila posti di lavoro stagionale mancanti, soprattutto nel settore del turismo, senza far perdere il sussidio. L’idea è rendere più compatibili occupazione estiva e il Rdc per i prossimi tre mesi, garantendo a chi si impegna a lavorare di avere contemporaneamente un contributo statale più alto dell’attuale.
Reddito di cittadinanza e lavori stagionali, la proposta
Il piano a cui stanno lavorando il ministro Pd del Lavoro Andrea Orlando, il ministro leghista del Turismo Massimo Garavaglia e il ministro dell’Economia Daniele Franco, è quello di rendere compatibile il Reddito di cittadinanza e il lavoro stagionale, consentendo a chi accetta un contratto di lavoro per i mesi estivi di non perdere l’assegno e conservarne una parte. Si tratterebbe di un intervento d’emergenza per coprire la falla dei 300mila posti vacanti in questi mesi.
Il ministro del turismo Massimo Garavaglia aveva suggerito qualche giorno fa di lasciare metà del sussidio ai lavoratori stagionali. Una differenza significativa rispetto a quanto accade ora: ad oggi, quando un percettore del Reddito trova lavoro, il sussidio viene garantito solo come possibile integrazione per arrivare a un reddito totale di massimo 780 euro al mese a persona.
Attualmente il reddito da lavoro pesa per l’80% e può spingere i percettori a rifiutare il posto per non perdere l’assegno. Ad esempio, se il reddito da lavoro di un beneficiario aumenta di 100 euro, l’ammontare dell’assegno di cittadinanza diminuisce di 80: il guadagno è di 20 euro, una cifra che non spinge le persone ad accettare lavori da qualche centinaio di euro al mese.
Reddito di cittadinanza e posti vacanti, c’è correlazione?
Lo scorso novembre il Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza guidato dalla sociologa Chiara Saraceno negava la correlazione tra posti di lavoro mancanti e il sussidio. La stessa Saraceno proponeva, per chi inizia a lavorare (con i limiti di 8.174 euro di reddito da lavoro dipendente e 4.800 euro da lavoro autonomo), di tagliare l’assegno del Reddito non dell’80%, ma del 60%, in modo da premiare chi ha un’occupazione con un guadagno più ampio.
Il gruppo di lavoro nega che esista una correlazione tra posti vacanti e Reddito di cittadinanza, come sostengono vari esercenti e gestori che non trovano camerieri e balneari. La stessa Inps ha rivelato che da cinque anni a questa parte i lavoratori stagionali continuano ad aumentare. Soprattutto nei mesi estivi – da giugno a settembre – e anche in Campania e Sicilia, due Regioni che insieme ospitano il 42% dei percettori di Reddito. Nel 2021 in Italia si batteva il record di contratti stagionali: 554 mila nell’anno e 339 mila nei soli mesi estivi. Al Sud ben 148 mila, in Campania 26 mila e in Sicilia 24 mila.