Aiutare i giovani ad avviarsi nel mondo dell’imprenditoria rimane un aspetto importante per il governo italiano. Anche quest’anno infatti possiamo vedere nuove agevolazioni dedicate ai giovani e la riconferma di alcune che abbiamo già visto in passato, come il bonus resto al sud 2023. C’è chi infatti desidera aprire un’attività tutta sua ma non ha le risorse per avviare il progetto e quindi si trova in difficoltà. In questo caso, se soddisfa una serie di requisiti, può inviare la domanda per avere un supporto economico da parte del governo per aprire la sua attività professionale.

Resto al sud: requisiti per ottenere il bonus

Come possiamo immaginare dal nome del bonus, ovvero “resto al sud 2023”, l’agevolazione spetta solo ai cittadini di specifiche regionali italiane, ovvero quelle del meridione e qualcuna del centro Italia: Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna e Puglia. Vengono comprese anche le regioni colpite dal sisma e quelle che risiedono nelle piccole isole marine del Centro-Nord, nelle isole lagunari e in quelle lacustri.

Per poter beneficiare del bonus bisogna essere nati dopo il 1970, ovvero avere un’età fra i 18 e i 55 anni. Questo bonus è dedicato ai cittadini che vogliono aprire una loro società, così da migliorare l’economia del sud Italia e incentivare i giovani a rimanere nella propria città d’origine. Tramite questa agevolazione è possibile avviare un’attività dedicata all’artigianato, all’agricoltura, in ambito industriale, nel settore dei servizi ad aziende e persone, nel settore dell’acquacoltura e della pesca, nel commercio e nel turismo.

Resto al sud 2023: come presentare domanda?

Inviare la domanda per il bonus è molto semplice, basta accedere al sito di Invitalia e seguire le istruzioni. Per poter procedere in via telematica bisogna avere un’identità digitale (SPID, CNS, CIE), accedere all’area riservata e allegare tutti i documenti richiesti. Per poter confermare l’invio della richiesta è necessario avere una firma digitale e un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Dato che le questioni burocratiche preoccupano sempre un po’, è importante sapere che in questo caso non c’è nessuna scadenza per presentare la domanda, però potrebbe essere vantaggioso mandare la richiesta il prima possibile. La scadenza coincide con l’esaurimento dei fondi dedicati al progetto, che equivale a 1 miliardo e 250 milioni di euro. La priorità delle richieste va in base all’ordine cronologico, quindi non si può avere nessun tipo di certezza.

Il bonus resto al sud 2023 copre tutte le spese necessarie per avviare l’attività, considerando che il 50% è concesso a fondo perduto. Il massimo contributo economico che si può percepire è di 50 mila euro, eccetto le imprese individuali che possono raggiungere i 60 mila euro o le società con 4 soci, con un limite massimo di 200 mila euro.

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