Con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore dell’Assegno di Inclusione (ADI), che sostituirà presto il Reddito di Cittadinanza (RdC), si prospettano importanti cambiamenti nell’operato delle Agenzie per il Lavoro (Apl), in particolare per quanto riguarda il supporto ai nuclei familiari considerati “fragili”, che includono persone di età superiore ai 60 anni, disabili e minori. Oltre a questi requisiti, vi sono ulteriori criteri relativi all’ADI, che puoi consultare qui
Tuttavia, l’introduzione dell’ADI comporta anche un’altra rilevante novità: l’impatto sulle attività svolte dalle Agenzie per il Lavoro. Enrico Valocchia, fondatore ed amministratore delegato di Hume Capital, ha spiegato che con il nuovo decreto, le Apl avranno un ruolo di primaria importanza nell’ambito delle politiche attive. Sarà fondamentale integrare il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (Siisl), che collegherà i database di Comuni, Regioni e Apl al fine di occupare i beneficiari dell’Assegno di Inclusione e tutte le persone in cerca di lavoro. L’obiettivo principale dell’ADI è stabilire un forte legame tra il sostegno economico per i soggetti in difficoltà e l’inserimento lavorativo, e le Apl sono il soggetto più qualificato per affrontare questa sfida.
Tuttavia, ciò significa anche che le Agenzie per il Lavoro, dovranno aggiornarsi e mettere a disposizione degli utenti gli strumenti adeguati, in relazione alla nuova situazione.
Assegno di Inclusione e Agenzie per il Lavoro: Piattaforme dedicate
Al fine di fornire il giusto supporto, le Apl stanno lavorando per affrontare questo cambiamento. “Coloro che riceveranno l’Assegno di Inclusione avranno accesso a una piattaforma dedicata con numerose offerte di lavoro, e le Apl faranno parte dei soggetti accreditati che opereranno all’interno del sistema. È fondamentale che, in questo momento particolare, le Apl si inseriscano nel settore in modo efficiente e con tutti gli strumenti necessari per cogliere le nuove misure presentate nel decreto”, afferma Valocchia.
Assegno di Inclusione: Proposte della Caritas
Nel frattempo, la Caritas ha avanzato alcune proposte di modifica al decreto. Tra queste, vi è la richiesta di rendere l’ADI universale, senza escludere le famiglie prive di carichi familiari. La Caritas ha anche suggerito di ricalibrare l’assegno in base alle spese e al bilancio familiare di ciascun nucleo.
Un’altra proposta avanzata dalla Caritas riguarda l’adozione di un criterio di occupabilità, non basato sull’età, ma sulle probabilità che queste persone hanno di trovare lavoro, per l’accesso al supporto per la formazione e l’occupazione. La Caritas sottolinea che una volta terminato il supporto per la formazione e il lavoro, alcuni rischiano di trovarsi nuovamente al di sotto della soglia di povertà. Pertanto, sarebbe opportuno riincluderli sotto la protezione dell’ADI, che comunque costerebbe allo Stato per queste categorie di persone 7,6 miliardi di euro, mentre il RdC ne costa comunque 7,9.
Considerazioni e Consigli
Con l’introduzione dell’Assegno di Inclusione, le Agenzie per il Lavoro svolgeranno un ruolo chiave nella promozione dell’inserimento lavorativo dei beneficiari dell’ADI e delle persone in cerca di lavoro. Sarà fondamentale per le Apl adattarsi alle nuove disposizioni normative, aggiornando le loro pratiche e offrendo supporto adeguato a coloro che cercano lavoro e che beneficeranno dell’ADI.
Inoltre, l’implementazione del Siisl e l’integrazione dei database di Comuni, Regioni e Apl, richiederanno un’efficace cooperazione, tra le diverse entità coinvolte, al fine di massimizzare l’efficacia e la tempestività del collocamento lavorativo.
È importante anche considerare le proposte avanzate dalla Caritas per migliorare l’ADI, come l’universalità dell’assegno e la valutazione delle probabilità di occupabilità, al fine di garantire un sostegno adeguato e duraturo per le persone vulnerabili.
Le Agenzie per il Lavoro devono essere pronte ad affrontare queste sfide e offrire soluzioni innovative per sostenere l’inclusione lavorativa e sociale dei beneficiari dell’ADI. Questo richiederà una continua formazione del personale e l’adozione di piattaforme e strumenti tecnologici avanzati, per facilitare la ricerca di lavoro e l’abbinamento con le opportunità offerte dal mercato.
In conclusione, l’arrivo dell’Assegno di Inclusione rappresenta un importante passo avanti per promuovere l’inclusione sociale ed economica dei nuclei familiari vulnerabili. Le Agenzie per il Lavoro avranno un ruolo chiave nel facilitare l’accesso all’occupazione, adattando le proprie attività al fine di sostenere, in modo efficace, questa nuova misura.