Continua la stretta al Reddito di cittadinanza. Nell’ultima versione della Manovra del governo Meloni vengono posti nuovi limiti al sussidio: i giovani under 30 dovranno aver assolto l’obbligo scolastico o essere iscritti a un percorso di studi se vogliono ricevere il sussidio.
Viene cancellata la cosiddetta “offerta congrua“, costringendo di fatto i beneficiari ad accettare qualunque lavoro e su tutto il territorio nazionale, pena la decadenza dal beneficio. L’assegno sarà inoltre erogato per 7 mesi e non per 8 come stabilito nel disegno di legge originario,
Reddito di cittadinanza, assegno erogato per 7 mesi
Il Reddito di cittadinanza resterà per tutto il 2023 per i non occupabili, per gli over 60 e per chi ha minori a carico. Per gli altri, l’assegno sarà erogato per 7 mesi e non per 8 come stabilito nel disegno di legge originario, con l’obbligo di accettare un’eventuale offerta di lavoro.
Reddito di cittadinanza, addio all’offerta congrua
Con l’approvazione di un emendamento a firma Maurizio Lupi, scompare il concetto di offerta “congrua” di lavoro: sarà il no alla prima proposta di impiego a far saltare l’erogazione del Reddito (non verranno più considerate esperienze e competenze del candidato e nemmeno la distanza dal luogo di lavoro). Quindi, in teoria, i percettori del Reddito potrebbero dover accettare qualsiasi proposta, a prescindere da dove si trova il luogo di lavoro.
Finora per essere considerate congrue le offerte dovevano infatti riguardare posti di lavoro entro 80 chilometri dal domicilio del beneficiario, raggiungibili in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici.
Il sottosegretario Claudio Durigon ha precisato che il criterio della territorialità resta “anche perché una persona non può andare a Trieste per due giorni se è di Napoli”. I nuovi criteri verranno fissati a gennaio da un decreto del ministero del Lavoro.
Rdc, obbligo di istruzione tra i 18 e 29 anni
I giovani tra i 18 e i 29 anni potranno ricevere il sussidio solo a patto di aver completato la scuola dell’obbligo o di frequentare un percorso formativo che punti a completarla. La proposta di una fruizione del Reddito legata all’istruzione arriva dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Rdc per pagare l’affitto
Un’altra novità riguarda chi utilizza il Reddito per pagare l’affitto. La quota del sussidio non sarà più a disposizione del beneficiario ma versata direttamente al proprietario dell’immobile. Il beneficiario del Rdc dovrà comunicare all’Inps i dati del locatore, secondo le modalità che verranno definite con un decreto del ministero del Lavoro.