Bonus docenti ai precari. Secondo le recenti sentenze favorevoli ai docenti precari che hanno presentato ricorso in tribunale, sorge la domanda se nel prossimo anno scolastico i precari della scuola riceveranno la carta docente, un bonus docenti di 500 euro per la formazione. La sezione Lavoro del Tribunale di Roma ha fatto un’interessante osservazione in questi giorni, sottolineando che dopo la pronuncia della Corte di Giustizia europea affermando che la Carta del docente spetta anche ai precari, i giudici nazionali non possono che riconoscere questa posizione e agire di conseguenza. Pertanto, sembra che i docenti precari possano beneficiare della carta docente nel prossimo anno scolastico.
Bonus docenti 500 euro: che cos’è
Il bonus docenti è un contributo economico di 500 euro per anno scolastico, destinato all’aggiornamento professionale degli insegnanti. È stato introdotto dalla Legge 13 luglio 2015, n. 107 (c.d. Buona Scuola) ed è noto come “carta del docente”. La Legge di Bilancio 2021 ha confermato l’agevolazione con nuovi criteri, e la Legge di Bilancio 2022 ha rifinanziato il programma con un budget di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, e di 260 milioni di euro annui a partire dal 2022.
A chi spetta il bonus?
La Carta del docente per l’anno scolastico 2022-2023 spetta ai seguenti docenti:
- Docenti assunti in ruolo a tempo indeterminato nelle scuole statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale;
- Docenti nel periodo di formazione e prova per l’insegnamento;
- Docenti dichiarati inidonei per motivi di salute secondo l’articolo 514 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e le successive modifiche;
- Docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati;
- Docenti assunti nelle scuole all’estero;
- Docenti assunti nelle scuole militari.
Restano quindi esclusi dalla Carta del docente i supplenti precari, inclusi gli insegnanti assunti dalle graduatorie provinciali per le supplenze, poiché vengono chiamati con contratto a tempo determinato.
Bonus docenti ai precari: la posizione dei tribunali
Il giudice ha spiegato che l’interpretazione delle norme comunitarie spetta alla Corte di Giustizia, le cui sentenze sono vincolanti per i giudici nazionali che devono applicarle anche ai rapporti giuridici precedenti alla sentenza interpretativa. Tali sentenze sono considerate una fonte aggiuntiva del diritto dell’Unione Europea, poiché indicano il significato e i limiti di applicazione delle norme comunitarie con efficacia per tutti all’interno dell’Unione. Alla luce di questa posizione dei tribunali, sarebbe più semplice se il Ministero decidesse di assegnare la carta docente ai precari sin dal prossimo anno scolastico anziché obbligare i docenti a rivolgersi ai giudici per ottenerla.
Il bonus docenti non può essere negato ai precari
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ribadisce che l’Ordinanza della Corte di Giustizia europea 450/22 non può essere contraddetta dai giudici, in quanto ha un valore troppo elevato per essere smentita. Il Consiglio di Stato, con la sentenza 1842 del 16 marzo 2022, ha affermato che ai precari non può essere negata la Carta del docente. È comprensibile che molti vogliano far valere i propri diritti attraverso ricorsi in tribunale. Questo comporterebbe non solo il pagamento degli arretrati spettanti al Ministero, ma anche delle spese legali.
La soluzione più naturale e corretta potrebbe essere colmare la lacuna legislativa che prevede la Carta del docente solo per il personale di ruolo e concederla ai precari sin dal prossimo anno scolastico.